Associazioni di consumatori segnalano la truffa del falso assegno via Whatsapp, in particolare nel settore della vendita auto o di altri beni di valore consistente, sfruttando la tecnologia delle nuove stampanti 4.0.

Il finto venditore non chiede all'acquirente un anticipo, ma una copia fotografica dell'assegno già compilato a proprio favore, inviata via Whatsapp; stampata la foto, avviene l'incasso; il bene pattuito non è mai consegnato e il finto venditore svanisce nel nulla.

Non è necessaria la complicità del dipendente della banca, spesso colpevole di semplice negligenza nella verifica dell'assegno (filigrana, inchiostri, simboli, ecc.).

Per giurisprudenza consolidata, in questi casi la responsabilità viene suddivisa al 50% tra banca negligente e cliente truffato, al quale viene imputata la mancata adozione di tutte le precauzioni del caso, prima di spedire un assegno.

Fonte: www.ratio.it