Premessa

Questo articolo non ha nessuna pretesa dottrinale, è da intendersi una mera introduzione destinata a cittadini e contribuenti completamente a digiuno in materia di contenzioso tributario per forni loro le basi per rendersi conto del percorso che può essere necessario intraprendere per difendersi nei confronti del Fisco.

Il contenzioso tributario nasce sempre da una pretesa dell’Agenzia delle Entrate (per semplicità, ci limitiamo all’Agenzia delle Entrate, ma lo stesso può succedere per iniziative di altri enti pubblici come, per esempio, l’Amministrazione Comunale, la Provincia, la Regione, etc.) nei confronti del contribuente che, in disaccordo con la stessa, decide di difendersi in sede processuale.

Tutto inizia con un invito a presentarsi per fornire spiegazioni, oppure da un invito a fornire documenti, o anche dalla richiesta di rispondere a un questionario, o altro ancora, cui segue un contraddittorio tra le parti.

Durante questa fase (detta fase endoprocedimentale) contribuente (possibilmente assistito da un professionista) e Agenzia delle Entrate si confrontano fino a giungere ad una delle due conclusioni possibili:

  1. l’Agenzia delle Entrate si ritiene soddisfatta delle risposte ricevute dal contribuente e l’iniziativa si esaurisce senza alcun seguito; oppure
  2. l’Agenzia delle Entrate non è soddisfatta delle risposte ricevute e, ravvisando materia imponibile da tassare, emette un Avviso di Accertamento dove manifesta dettagliatamente le proprie pretese in termini di imposte, interessi e sanzioni;

Nel secondo caso il contribuente può scegliere una di queste vie:

  • pagare quanto emerge dall’Avviso di Accertamento per imposte, interessi e sanzioni; oppure
  • impugnare l’Avviso di Accertamento e instaurare un processo tributario;

La giurisdizione competente è quella tributaria e, pertanto, il ricorso va inoltrato alla Commissione Tributaria Provinciale la quale, in udienza pubblica (se richiesta da una delle parti in causa) o, in caso contrario, in camera di consiglio, decide la controversia motivandone le ragioni;

Le parti che non dovessero ritenersi soddisfatte della sentenza potranno proporre appello alla Commissione Tributaria Regionale che, con le stesse modalità di cui sopra, deciderà emettendo sentenza motivata.

All’esito della sentenza se le parti, ancora una volta non dovessero ritenersi soddisfatte potranno proporre ricorso alla Corte di Cassazione la cui sentenza sarà definitiva e inappellabile, salvo il rinvio alla Commissione Tributaria Regionale che, tuttavia, dovrà decidere in base alle indicazioni della Corte di Cassazione.

Durata del Processo:

I primi due gradi di giudizio, quello Provinciale e quello Regionale, si esauriscono, mediamente, in circa 4 anni, mentre bisogna aspettare non meno di 5 anni la sentenza di Cassazione.

In caso di soccombenza, anche parziale, del contribuente, questi sarà chiamato a versare acconti di imposta, fino al saldo, nonché interessi e sanzioni in pendenza di giudizio, tramite iscrizione a ruolo, anche questo argomento da trattare a parte.

Il consiglio è quello di avvalersi di un professionista specialista della materia, commercialisti o avvocati tributaristi, perché è necessario conoscere approfonditamente le norme fiscali/tributarie e il codice di procedura civile; si può soccombere anche per vizi di forma.