Gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA)

Da gennaio 2019 hanno sostituito gli Studi di Settore, esprimono un giudizio di sintesi sull’affidabilità dei comportamenti fiscali del contribuente, attribuendo a quest’ultimo un voto da 1 a 10. 

Nel dettaglio, gli indici sono indicatori che, misurando attraverso un metodo statistico-economico, dati e informazioni relativi a più periodi d'imposta, forniscono una sintesi di valori tramite la quale sarà possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti. 

Prendere 6, tuttavia, non significa esser “promossi” e il fisco propone sempre di dichiarare ulteriori compensi positivi “consigliati” per massimizzare il punteggio di affidabilità.

Adeguare i ricavi dichiarati a quelli consigliati, però, non è un obbligo e il contribuente può adeguarsi al livello massimo come pure a un livello intermedio e, infine, può decidere, convinto del proprio regolare comportamento, di non adeguarsi per niente.

Poiché il meccanismo che produce il voto non è, per lo meno in parte, conosciuto (e qui potrebbe innescarsi un profilo di incostituzionalità) è consigliabile, per chi si adegua solo in parte, o per niente, indicare i motivi del mancato adeguamento nelle note del modello ISA.

Lo Studio Martini è a disposizione per aiutarvi nella compilazione del quadro riservato, appunto, alle note e che rappresenta l’unica possibilità di contestare il risultato matematico.

Il sistema, a mio parere, che dovrebbe valutare l’affidabilità del contribuente, non è esso stesso affidabile e c’è da sperare in prossimi interventi legislativi o, almeno, dei chiarimenti in merito al meccanismo di calcolo così da consentire al contribuente, magari per mezzo del proprio consulente, di poter intervenire efficacemente, come succedeva negli studi di settore, nella determinazione del risultato finale.

Seguirà, a breve, un intervento per spiegare al meglio l’aspetto sanzionatorio.